I am inspired by nature

Le microalghe Klamath.

Le Klamath sono microalghe verdi-azzurre che crescono spontaneamente in un unico luogo nel mondo, le cui caratteristiche sarebbero pressoché impossibili da riprodurre artificialmente. 
Questo lago si trova all'interno del parco delle "Cascade Mountains" in Oregon (Stati Uniti), e si tratta di montagne di origine vulcanica, che da millenni riversano materiale lavico nelle acque, creando un ambiente incredibilmente favorevole allo sviluppo ed alla moltiplicazione abbondante di questo "ciano batterio". Il clima del luogo influisce in modo determinante alla crescita, essendoci circa 300 giorni all'anno di sole ed inverni freddi, ai quali l'alga verde-azzurra risponde producendo acidi grassi "omega 3", ovvero grassi insaturi.
Cito quanto viene scritto a riguardo della ricerca in campo nutriceutico di matrice francese che si basa sul "principio di sinergia nutrizionale":
“più ampio è lo spettro dei nutrienti assunti, maggiore ne è l'assimilazione e l'efficacia e, nello stesso tempo, minori sono le quantità necessarie di ciascun specifico nutriente”
Con questo principio si cerca in pratica di sottolineare come sia importante ripristinare la corretta assimilazione dei nutrienti, in un mondo come il nostro, dove tutto ciò che ci circonda può provocare stress, malattie, uno standard alimentare decisamente peggiorato e sofisticazioni alimentari.Traghettando questo concetto dalla sfera "umana" a quella specifica riguardante il mondo acquario, potremmo tranquillamente affermare che una situazione simile potrebbe presentarsi anche in questo ambiente artificiale, ed inoltre la presenza di un ricco alimento, come lo sono le Klamath, non può che migliorare la carente e spesso sbagliata alimentazione alla quale abituiamo i nostri pesci.
Volendo cercare un paragone con altre alghe delle quali si fa uso in acquariofilia, sicuramente la prima che ci verrebbe in mente è la "Spirulina".
Indubbiamente un ottimo alimento, ma dal punto di vista nutrizionale e terapeutico perde in ogni scontro con le Klamath, per questo a seguire vi elencherò una serie di dati riguardanti questo incredibile "alimento" frutto di studi e ricerche su umani ed animali messo a confronto con l'alga Spirulina.
Dati forniti dal sig. Luigi Gallo (nutrizionista).
- La Spirulina, a differenza della Klamath selvatica, viene coltivata in stagni artificiali con l'aggiunta di fertilizzanti.
- Lo spettro delle vitamine è assai più ampio nella Klamath che nella Spirulina.
Ad esempio, la Klamath ha da 5 a 10 volte più vitamina C che la Spirulina, una maggiore quantità e migliore qualità di B12, la colina, o vitamina J, ingrediente fondamentale dei fosfolipidi del cervello, assente nella Spirulina.
- Il betacarotene della Spirulina manca del corredo degli altri 14 carotenoidi, presenti invece nella Klamath, il che rende il betacarotene della Spirulina molto meno assimilabile ed efficace.
- La Spirulina contiene l'1% di clorofilla, contro il 6%-9% della Klamath.
- Mentre nella Spirulina i minerali, in gran parte, si aggiungono e accumulano dall'ambiente e dai fertilizzanti, la Klamath possiede  naturalmente minerali in grande quantità. Rispetto alla Spirulina ha il 40% in più di calcio;
il 100% in più di cromo (nella Spirulina è assente).
- L'alga Klamath ha molti più acidi grassi essenziali, come omega 3 e omega 6, nella proporzione ottimale (2:1). La Spirulina, che cresce in acqua calde tropicali, ha un contenuto molto minore di acidi grassi essenziali, e mentre la Klamath contiene esclusivamente acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi, la Spirulina ha una percentuale consistente di grassi saturi.
- Lo spettro degli aminoacidi della Spirulina è inferiore sia come numero di aminoacidi, sia come proporzione e assimilabilità.
- La Klamath possiede molte più sostanze antiossidanti e in una migliore sinergia.
- La Spirulina cresce in acque 100 volte più saline di quelle in cui cresce la Klamath, con un pH 10 contro un pH di 6.9-7.4 della Klamath, il che aumenta i quantitativi di iodio e sodio al punto da creare problemi a persone sensibili agli effetti di tali minerali.
 

Alcune delle caratteristiche, riportate sopra, proprie delle Klamath possono essere un forte motivo di sperimentazione anche in acquario, dove i pesci, seppur notevolmente differenti da noi, possono beneficiare di un corredo di proprietà nutrizionali così importante e completo.
Le Klamath, a differenza della Spirulina, non viene commercializzata per uso specifico in acquario, quindi ho dovuto optare per un prodotto composto da queste alghe che viene venduto in compresse come integratore alimentare per l'uomo.
Il prodotto preso in esame è venduto dalla ditta "Nutratec" e queste sono le caratteristiche della confezione:

Klamath - microalghe AFA-Fresh, 60 tavolette 
Data di scadenza 09/2005 
Ingredienti 90% microalghe Klamath AFA-Fresh (Aphanizomenon flos aquae) con certificazione biologica OTCO, essiccate con metodo che ne conserva il pieno valore enzimatico e nutrizionale. 
Eccipienti gomma d'acacia e magnesio stearato vegetale. 
Prodotto da NUTRATEC, nello stabilimento di Urbino, via Sasso 75/E. 
Distribuito da NUTRIGEA, Repubblica di S.Marino, tel.0549 941067 
Numero verde 800-803980 
Peso complessivo: 31.8 grammi 
Prezzo al pubblico: 20.00 euro 
Picture
Cominciai dunque a sperimentare il prodotto in acquario. 
Le pastigliette a prima visione sono molto compatte, completamente differenti da quelle di Spirulina riservate al commercio per uso acquariofilo, che si presentano invece piuttosto friabili.
Questa consistenza potrebbe rivelarsi un problema in acquario, in quanto i pesci difficilmente riuscirebbero a cibarsene nell'immediato.
Ho provato ad inserirne un quarto in vasca, ed ho atteso che i pesci s'avvicinassero, come sono soliti fare quando s'introduce qualcosa di "esterno" in acquario. Dapprima i Corydoras, dopo tutti gli altri.
Picture
Come previsto la difficoltà dei pesci a "rompere" da subito la compattezza della pastiglia ha comportato un iniziale abbandono della stessa sul fondo. Dopo diversi minuti però, la compressa ha cominciato ad ammorbidirsi ed i pesci sono tornati alla carica. 
Picture
A differenza della Spirulina, nella pratica, queste compresse hanno il vantaggio di non essere troppo inquinanti, e male che vada, se i pesci non dovessero più interessarsene perché la dose è stata troppo alta, basterebbe prendere ciò che è rimasto e tirarlo fuori dall'acqua, evitando che la stessa possa inquinare l'equilibrio in vasca.
Picture
Avendo sperimentato entrambi i "prodotti" posso concludere scrivendo che le Klamath, anche se notevolmente migliori dal punto di vista nutrizionale della Spirulina, risultano essere, ovviamente così provate, meno "appetibili" per i pesci, i quali conservano qualche titubanza iniziale prima di alimentarsi. 
Per questo motivo ho provato a sperimentare altri metodi di somministrazione, tra i quali quello in polvere, da inserire in un pastone molto semplice. 
Oppure polverizzando in parte una piccola quantità di compressa, liberandola in acqua, un po' come si fa quando si alimentano gli avannotti, e proprio a questo scopo ho provato nell'acquario di un amico dove piccoli Corydoras hanno accettato con entusiasmo le Klamath.
Per quanto riguarda il dosaggio, essendo considerato un super alimento e quindi ricco a livello nutrizionale, ho posto sempre grande attenzione al dosaggio, inserendo una pastiglia al mese, opportunamente razionata. Nella pratica, o che si trattasse di mischiarla al pastone, o di liberarla in acqua, o di frazionarla in piccoli granuli da lasciar cadere al fondo, ho alimentato con un quarto di compressa a settimana.
L'utilizzo di questo alimento è durato oltre un anno, al termine del quale posso assolutamente affermare che le Klamath possono essere utilizzate in acquario al pari della Spirulina, anche se con alcuni accorgimenti utili a renderle maggiormente appetibili e non esagerando assolutamente con le dosi.
In questa sperimentazione ho misurato periodicamente i valori di nitrato e fosfato in acquario, non riscontrando alcun problema nei giorni successivi all'introduzione di questo cibo, tengo però a precisare che l'acquario preso in esame era decisamente una vasca matura e ricca di piante, che mi ha permesso fare tutte le prove del caso potendo contare su di un buon margine.
Vorrei ringraziare sentitamente un paio di persone per il loro importante contributo nella realizzazione di questo articolo e soprattutto per le info ricevute, il signor Luigi Gallo (nutrizionista) ed il caro Guido Ciprandi (cipcip in AcquariForum).
Articolo scritto da Stefano Florissi (Dabolox)
Tutte le foto, ad esclusione di quella presente in testata, sono state realizzate da Stefano Florissi (Dabolox).
Tutti i diritti sono riservati.